Il culto di San Lussorio in
Toscana risale alla seconda metà del secolo XI.
La Repubblica marinara di Pisa, tra gli anni
1080-1088, traslò in Toscana le reliquie dei Santi Lussorio con Cesello
e Camerino, ed Efisio con Potito. L'Arcivescovo Gherardo fondò nel 1084,
nella Selva del Tombolo, una Chiesa e Monastero di San Rusurio ("ecclesia
et monasterium S. Rusurii") presso l'antica Chiesa di San Torpè.
Il 22 settembre 1106, i corpi dei martiri Lussorio-Rossore
e Camerino, furono deposti dall'arcivescovo di Pisa, Pietro Morioni, in un'
urna durante la celebrazione liturgica di consacrazione della stessa chiesa di San
Lussorio nella Selva del Tombolo. Le Reliquie non restarono a lungo
in quel tempio. Infatti, furono traslate nella Chiesa di S. Giorgio "de
Ponte", esistente a suo tempo presso il cortile del palazzo arcivescovile
di Pisa del secolo XV. Nel 1789 durante i restauri della sala a pianterreno
della sede arcivescovile, affiorarono le ossa in un' arca marmorea contenente 3
lamine di piombo con iscrizione “corpora sanctorum martirum Luxorii et
Camerini”.
Mentre le Reliquie di San Lussorio e
Cesello con Camerino furono traslate a Pisa, nella chiesa di San
Giorgio, la testa di San Lussorio sarebbe invece rimasta nella succitata Chiesa
dei Tomboli, nell' attuale tenuta presidenziale San Rossore (già del re
d'Italia).
La Chiesa di San Lussorio passò
nel 1273 dai Benedettini agli Umiliati di S. Torpete di Pisa, per opera del
cardinale Ottobono Fieschi, che poi divenne papa Adriano V. II 16 agosto 1311,
l'arcivescovo Giovanni di Polo tolse agli Umiliati il santuario di san Rossore,
di cui oggi non restano vestigia.
Quando gli Umiliati si spostarono a Firenze,
nel 1422 recarono il capo di San Lussorio nella loro chiesa
d'Ognissanti. Venne anche commissionato un busto del martire in bronzo dorato,
attribuito da taluni a Donatello.
Nel 1570 Pio V soppresse gli Umiliati, che
comunque si erano trasferiti a Santa Caterina degli Abbandonati, dopo avere
permutato la loro chiesa con quella dei frati Minori francescani. Con il loro
patrimonio venne fondata una commenda dell'Ordine di S. Stefano (fondata da
Cosimo I dei Medici) e attribuita al bresciano G. Battista Covi e ai suoi
discendenti. Uno tra loro, Ludovico, l' 8 aprile 1591 donò il reliquiario con
il capo di San Lussorio alla chiesa conventuale dei Cavalieri
di santo Stefano di Pisa.
Il priore di quel tempo, Mons. Cappone
Capponi, patrizio fiorentino, lo recò provvisoriamente nel monastero pisano di
San Benedetto, da cui fu solennemente traslato il 3 novembre 1591 nella Chiesa
Nazionale dei Cavalieri, che tuttora lo custodisce gelosamente.
Il culto di San Lussorio a
Pisa fu ancora assai ben vivo nei secoli XVII-XVIII sino ai nostri tempi. “FESTA:
21 AGOSTO – 21 OTTOBRE”